BATTIPAGLIA, Salerno – Mercoledì 30 marzo alle 20.00 nell’accogliente atmosfera del ristorante “Le Radici” di Battipaglia, alla saporita e scrupolosa narrazione gastronomica degli Chef Matteo Sangiovanni e Claudio Napoletano (nella foto con di Lena) potrà fondersi un gusto in più: quello dell’Emilia Romagna dello Chef Angelo di Lena. In questa golosissima occasione, che potrà quindi unire e mescolare i sapori e le bontà di un territorio così magico e saporito al gusto, alla semplicità e all’essenzialità professata dall’arte gastronomica dello Chef Di Lena, la cena del 30 marzo potrà quindi celebrare le unioni, ma soprattutto, le migliori fusioni nel nome del gusto e dell’amicizia.
Tra preziosa e accurata scelta delle migliori materie prime., la bontà di una proposta gastronomica salubre e, soprattutto, sicura, i sapori del Cilento e dell’Emilia Romagna potranno dunque celebrare la più bella storia d’amore con la propria realtà territoriale e con la storia culinaria. Una passione dunque. Non solo una professione, che potrà quindi finalmente unire la squisita forza di sei portate e soddisfare anche il più curioso dei palati. Sarà una vera cena a sei portate, ma persino a sei mani, quella proposta infatti dagli Chef Di Lena, Napoletano e Sangiovanni. Una gustosissima e originale serata che riuscirà ad accordare, tra buoni sapori e minuziosa attenzione, le abilità, l’amore e le tradizioni culinarie della Campania e dell’Emilia-Romagna. Un amore insito non solo nella storia dei tre grandi Chef, ma soprattutto nel loro rapporto. “Il confronto – racconta infatti lo Chef Di Lena – così come il mettere insieme idee gastronomiche che tutto il mondo ci invidia. Ma pure dare la possibilità ai commensali di vivere un’esperienza unica è di fatto il motore principale dell’iniziativa, ma non solo! La bella amicizia che lega me e gli Chef di Radici. Ci ha poi ulteriormente attivato e uniti per uno scambio così profondo. – e continua. – Lavoriamo in due regioni diverse. Ed è davvero molto bello scambiare idee di cucina con concetti diversi ma sicuramente di grande qualità. Fondere due culture con materie prime di alta qualità e il risultato è assicurato”.
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