RAVELLO – Una tragedia ha sconvolto la cittadina di Ravello e anche quella di Agerola, in provincia di Salerno, nella tarda mattinata di oggi 8 maggio. Un autobus gran turismo, di proprietà di una ditta di Agerola, stava percorrendo la strada che conduce a Castiglione, quando all’improvviso ha perso il controllo e si è schiantato contro il muro di una casa sottostante.
A bordo del mezzo c’era solo l’autista, Nicola Fusco, 29 anni, figlio del titolare della ditta, che purtroppo ha perso la vita a causa delle gravi ferite riportate nell’incidente. I soccorsi sono stati resi particolarmente difficili dalla pioggia, che stava cadendo in quel momento e ha reso scivoloso il terreno.
Il bus ha sfondato il parapetto che delimitava la strada ed è precipitato per una ventina di metri, finendo contro il muro delle abitazioni sottostanti. Sul posto sono intervenuti immediatamente i soccorritori e le forze dell’ordine, tra cui il nucleo speleologico dei vigili del fuoco, che hanno estratto l’autista dall’abitacolo.
Purtroppo, nonostante i soccorritori abbiano fatto tutto il possibile per salvarlo, l’autista è morto poco dopo l’estrazione dal mezzo. La salma è stata adagiata accanto al torrente Dragone, in attesa di una prima verifica del medico legale e dell’arrivo del magistrato, poi è stata trasportata in obitorio dove sarà disposta l’autopsia.
Nell’ambito dell’inchiesta, coordinata dalla Procura di Salerno, è scattato anche il sequestro del bus. Si stanno cercando di ricostruire le cause dell’incidente, anche se al momento non è ancora chiara la dinamica esatta dell’incidente. Ciò che è certo è che si tratta di una tragedia che ha colpito duramente la cittadina di Ravello e l’intera comunità.
«Il cordoglio di Ravello alla famiglia Fusco – ha detto il sindaco, Paolo Vuilleumier – un nome conosciuto ed apprezzato di operatori del settore del trasporto turistico, che da sempre forniscono i loro servizi, con professionalità e disponibilità. Una tragedia che spezza una giovane vita, e che colpisce al cuore la comunità di Agerola, unitamente alla nostra, e a quella dell’intera costa d’Amalfi».
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