Jean-Noël Schifano è autore di una quindicina di libri ispirati dalla civiltà napoletana, tra cui Il gallo di Renato Caccioppoli, Anna Amorosi e il classico Cronache napoletane, editi in Italia da Colonnese. Cittadino onorario di Napoli, dove ha diretto l’Institut Français, è editore presso Gallimard e traduttore di Elsa Morante, Umberto Eco, Alberto Savinio, Italo Svevo, Leonardo Sciascia. Con le sue traduzioni ha fatto conoscere in Francia Anna Maria Ortese, Fabrizia Ramondino, Elena Ferrante. Per Colonnese ha pubblicato inoltre Il vento nero non vede dove va e Amara o Le Opere Pie della Misericordia Corporale.
Schifano e il ramo d’oro di Virgilio, appuntamento al Castello di Baia
BACOLI – Il ramo d’oro, vulcanico excursus di Jean-Noël Schifano dedicato a Virgilio e ai Campi Flegrei, fresco di stampa per le edizioni Colonnese.
Sabato 13 maggio 2023 (ore 11:00), nella suggestiva cornice del Castello di Baia, Schifano dialogherà con l’architetto e scrittore Francesco Escalona, ospite della rassegna “Immaginaria 2023. Alla ricerca del ramo d’oro”, accolto da Selene Salvi del collettivo “Opus Continuum” e dal direttore del Parco archeologico dei Campi Flegrei, Fabio Pagano.
Il ramo d’oro. Un giallo delle origini (pagg. 72, euro 8,00) è l’ultimo scritto di Jean-Noël Schifano, che ha arricchito la storica ed elegante collana “Lo Specchio di Silvia” delle edizioni Colonnese, guidate da Francesca Mazzei, che sarà accanto all’autore nei due incontri di presentazione.
Virgilio, il grande poeta che amò e fu amato da Napoli, dove si trova la sua tomba, aveva nel suo nome – Publius Vergilius Maro – l’anagramma del “ramo” (Maro-Ramo) legato al racconto di Enea: parte da questa intuizione, l’appassionato e “ardente” excursus di Schifano – che per la prima volta scrive direttamente in italiano – sulla storia, la poesia, la letteratura dell’antica terra dei Campi Flegrei, fino all’inedita scoperta dell’intimo saluto, del pensiero alle origini e all’infanzia che il grande poeta volle lasciare tra le righe delle sue opere immortali, sul ciglio dell’Averno.
Be the first to comment