MADDALONI, Caserta – Sarà lo spettacolo Infiniti Mondi da Giordano Bruno, venerdì 11 novembre 2022 alle ore 18.30 presso il Museo archeologico di Calatia (Maddaloni), a inaugurare l’ultimo weekend di programmazione per Teatri di Pietra d’Autunno 2022, segmento della Rete Nazionale dei Teatri di Pietra che, da oltre vent’anni, pone al centro la valorizzazione dei siti archeologici e monumentali attraverso lo spettacolo dal vivo.
Lo spettacolo, che si avvale della drammaturgia di Mario Brancaccio, anche in scena con Lucia Cinquegrana, Elisa Carta Carosi, Matteo Gentiluomo e Paola Saribas, sarà in scena sabato 12 novembre, a Piedimonte Matese, e chiude la rassegna, domenica 13 novembre, a Teano.
Teatri di Pietra d’Autunno 2022, promosso e realizzato da CapuAntica Festival e Pentagono Produzioni Associate con MIC Ministero della Cultura, Direzione Generale dei Musei Campani e i Comuni di Piedimonte Matese, Teano e Maddaloni, e la collaborazione della Pro Loco Teano e Borghi, porta in scena, i temi propri del classico e la sua natura a interfacciarsi con il contemporaneo e il vissuto.
Lo spazio scenico diventa linguaggio della drammaturgia, sede di una profonda relazione fra attore, scena e pubblico: uno spazio speciale, promotore di relazioni inedite, in cui a esprimersi è la ‘verità’ poetica.
In questa prospettiva, il Complesso di San Domenico/Museo Civico “Raffaele Marrocco” (Piedimonte Matese), il Museo Archeologico di Teanum Sidicinum (Teano), e il Museo Archeologico di Calatia (Maddaloni) rappresentano l’occasione per l’incontro concreto e palpabile, tra spazio visivo, spazio archeologico e spazio della scena.
Gli costò il rogo, ma il suo ostinato indagare seminò l’idea di una molteplicità di genti, pensieri e mondi coesistenti nella contemporaneità del tempo. Solo dopo, Giordano Bruno è divenuto il simbolo della massima libertà d’espressione per la quale si dispose a morire. Forse allora il pensiero iniziò una nuova vita, che poi sarà chiave di volta della coscienza morale moderna.
Ora che abbiamo prove non solo d’innumerevoli soli, ma di probabili mondi, che viviamo in un’era capace di connettere ogni singolo individuo in qualsiasi regione si trovi, quella auspicata coscienza di essere parte significativa di un unico grande tempo-azione sembra sfumare. E se infiniti sono i Mondi e le galassie, l’uomo non può essere il privilegiato del creato. Tantomeno lo è un unico popolo, appartenente alle molteplici e poliedriche razze umane.
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