POMIGLIANO D’ARCO, Napoli – «Allarme automotive al Sud e in Italia», questo il tema al centro dell’attivo organizzato questa mattina dalla Fiom Campania e Napoli a Pomigliano d’Arco sul futuro dell’automotive. Gli ultimi dati esposti dal sindacato questa mattina confermano un trend estremamente negativo del mercato delle auto. Secondo i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti, a novembre le immatricolazioni sono state 24,6% in meno rispetto al pari periodo dell’anno scorso. E per Stellantis addirittura il 33,3% in meno rispetto a un anno fa, quando FCA e PSA non erano ancora confluite nel nuovo gruppo automobilistico. Nella Regione Campania la situazione è critica come nel resto d’Italia. Negli stabilimenti Stellantis di Pomigliano, Nola e Pratola Serra continua il ricorso agli ammortizzatori sociali. A pesare il ritardo del lancio del Tonale e la mancanza di prospettive future nella transizione in particolare nello stabilimento avellinese dove si producono motori diesel.
La crisi di mercato e di forniture impatta anche sulle aziende dell’indotto, presenti in misura importante anche in Campania, e rischia di aggravarsi ulteriormente senza un piano di accompagnamento del cambiamento tecnologico e di garanzie per la filiera di approvvigionamento di Stellantis.
«Stellantis – ha sottolineato Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive – ha annunciato la presentazione del nuovo piano strategico il primo marzo del 2022. Noi chiediamo l’apertura di un confronto immediato con l’amministratore delegato di Stellantis per riportare a pieno regime gli stabilimenti italiani. La capacità istallata degli stabilimenti italiani è di un milione e mezzo di veicoli, ma attualmente se me producono in media 700mila, meno della metà». «C’è una grossa incognita – secondo De Palma – sul futuro degli stabilimenti Stellantis in Campania: in tutti gli stabilimenti di Pomigliano, Nola e Pratola Serra continua il ricorso agli ammortizzatori sociali. Per Pomigliano non basta solo l’avvio della linea del Tonale, occorre garantire anche la produzione della Panda per il prossimo futuro. E servono prospettive nella transizione nello stabilimento di Pratola Serra dove si producono motori diesel». «L’assemblea di oggi – ha concluso – lancia un messaggio molto importante a Stellantis e al Governo. Serve un piano straordinario per l’automotive in Italia. Chiediamo l’apertura di un confronto vero con il Governo, Stellantis e le organizzazioni sindacali. Il futuro produttivo e occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori di Stellantis e di tutta la filiera della componentistica si decide adesso». E per il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, presente anche lui stamattina a Pomigliano d’Arco, «il Governo da tempo è assente sulle politiche industriali, in particolare nel settore dell’automotive. Non sono chiari gli investimenti che Stellantis, che rappresenta in Campania il polo piú importante, vuole mettere in campo. Se non saranno supportati anche da politiche industriali adeguate, rischieranno di non produrre gli effetti sperati».
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