Da piazza Vittoria a Napoli, è partito il corteo organizzato dalla Cgil nell’ambito della mobilitazione unitaria dei sindacati. Sul palco della Rotonda Diaz si sono alternati i leader nazionali dei tre sindacati: Luigi Sbarra, Pier Paolo Bombardieri e Maurizio Landini. Mentre la Cgil ha sfilato da sola sul lungomare partenopeo con Landini in testa al corteo, la Cisl e la Uil hanno scelto di darsi appuntamento nello spazio che ospitava il palco.
Il corteo è stato caratterizzato da una serie di interventi che hanno dato voce ai delegati dei diversi settori lavorativi. La prima ad intervenire è stata una delegata del settore sanità, seguita da un lavoratore del comparto scuola. Successivamente, è stato il turno di Maurizio Landini, seguito dai discorsi di Pier Paolo Bombardieri e Luigi Sbarra, i cui interventi sono stati preceduti da quelli di due delegati.
La manifestazione a Napoli è stata preceduta da centinaia di assemblee nei luoghi di lavoro in tutta la regione campana, alle quali hanno partecipato i vertici regionali delle tre confederazioni sindacali. Già dalle prime ore del mattino, circa 300 pullman, mezzi privati e treni speciali provenienti da Lazio, Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia hanno raggiunto il capoluogo partenopeo, portando con sé delegati e lavoratori pronti a partecipare alla mobilitazione.
“Sciopero generale? Noi non escludiamo nulla, l’importante è che il governo cambi queste politiche, se questo non avviene, noi intendiamo proseguire, useremo tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione”, ha affermato Landini a margine della manifestazione. “Se non ci sono risposte, anche la partecipazione che c’è qui a Napoli ci dice che è il momento di andare avanti perché così la gente non ce la fa più”, ha aggiunto Landini. “Ci aspettiamo un cambio delle politiche, non solo dell’atteggiamento. Ci aspettiamo che, finalmente, si facciano scelte strutturali per aumentare i salari, per combattere l’evasione fiscale, per fare una vera riforma fiscale che riduca la tassazione sul lavoro e sui pensionati e c’è bisogno di superare la precarietà che è la vera piaga della nostra stagione e che colpisce in particolare i giovani e le donne – ha proseguito il leader della Cgil – Noi oggi siamo qui, a Napoli, proprio per dire che è il momento di unire il Paese, non di dividerlo. L’autonomia differenziata è la strada sbagliata, c’è bisogno che si fermino, che tornino indietro. C’è bisogno di creare investimenti e di fare sistema in questo Paese, a partire dalla sanità pubblica, dal riassetto del territorio, da politiche industriali che creino lavoro e sviluppo e per queste ragioni siamo qui e non abbiamo intenzione di fermarci oggi”, ha continuato Landini.
Sulla prospettiva di uno sciopero generale dei sindacati “vediamo prima di capire i comportamenti e la disponibilità del governo: al centro della nostra mobilitazione abbiamo messo l’intento di riannodare i fili del dialogo e del confronto con l’esecutivo”, ha invece affermato Sbarra. “Se le risposte arriveranno – ha proseguito – bene, diversamente il sindacato non starà con le mani in mano. Ora bisogna andare avanti con una strategia lucida ed efficace dei sindacati, la fretta è cattiva consigliera, diamo tempo al tempo”.
“Ricominciamo da tre a Napoli ponendo al centro il recupero del potere d’acquisto, la sicurezza sul lavoro e il lavoro precario”, ha invece commentato Bombardieri. “Sulla sicurezza nel lavoro non abbiamo ancora risposte e le persone continuano a morire. Non abbiamo risposte neanche sul lavoro precario nel Paese, checché ne dicano sull’aumento di percentuale degli assunti a tempo indeterminato, c’è troppo lavoro precario”. “Lo sciopero generale? Chiediamo ancora interventi strutturali, pensiamo che siano temi su cui il governo deve ancora confrontarsi e decidere. Senza confronto la mobilitazione continua. Lo sciopero non l’abbiamo rimosso dai nostri vocabolari, ma continuiamo a dire che lo sciopero è un giorno, invece noi abbiamo bisogno di una mobilitazione lunga che ci permetta di continuare a parlare con la nostra gente, di avere questi grandi risultati”, ha aggiunto Bombardieri. “Oggi a Napoli mettiamo al centro due grandi temi: la riforma fiscale e la riforma delle pensioni – ha proseguito il segretario Uil – Noi pensiamo che sia ora di dare risposta a chi le tasse le paga in questo Paese e contestiamo la scelta della flat tax. Sulla riforma delle pensioni abbiamo combattuto tanto ma non ci sono ancora delle risposte in particolare sull’opzione donna in cui vengono sacrificate 20.000 donne. Vediamo se il governo fa ripartire questa discussione che ora è arenata”.
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