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Criminalità in Campania: ecco la fotografia della DIA nell’ultimo “Rapporto sul Primo Semestre 2023”

ROMA – Secondo la Relazione della Direzione investigativa Antimafia al Parlamento, presentata questa mattina in una conferenza stampa, il fenomeno camorristico in Campania si manifesta sotto varie forme in ragione dei contesti geografici in cui ha avuto origine e si è evoluto. Le province di Napoli e Caserta restano i territori a più alta e qualificata densità criminale, ove si registra la presenza di grandi cartelli camorristici (ALLEANZA DI SECONDIGLIANO, MAZZARELLA e CASALESI) ovvero di organizzazioni mafiose più strutturate, i cui interessi illeciti riguardano anche settori dell’economia legale e che in molti casi si sono evoluti in vere e proprie “imprese mafiose”. Tali organizzazioni hanno inoltre evidenziato un’elevata capacità di permeare le amministrazioni locali alterandone i processi decisionali al fine di incrementare profitti illeciti e consenso sociale, prassi che anche nel semestre considerato hanno condotto allo scioglimento di alcuni Consigli comunali campani2 per infiltrazione mafiosa ex art. 143 TUEL. Accanto ad esse e nella loro sfera di influenza, in posizione strumentale e funzionale, coesistono gruppi criminali minori i cui interessi illeciti riguardano settori più tradizionali quali gli stupefacenti, le estorsioni e l’usura. Ai fini dell’analisi dei fenomeni mafiosi che interessano tali aree geografiche, in particolare Napoli e provincia, si è ritenuto opportuno ripartire il territorio in contesti omogenei per fenomeni criminali. Analogo approccio è stato adottato per la provincia di Salerno che è stata suddivisa in quattro contesti geo-criminali omogenei, caratterizzati dalla presenza di gruppi camorristici a forte connotazione familistica oltre che dall’ingerenza, in ragione della contiguità territoriale con gli ambienti malavitosi delle province di Napoli, Caserta e della vicina Calabria, di storici sodalizi mafiosi provenienti da tali zone con cui i gruppi salernitani, non di rado, stabiliscono rapporti crimino-affaristici.

Il contesto geografico campano si completa, infine, con le province di Benevento ed Avellino, anch’esse caratterizzate dalla presenza di organizzazioni camorristiche a forte connotazione familistica, dedite principalmente allo spaccio di stupefacenti e alle estorsioni in danno di imprese e attività commerciali locali.

Redazione Centrale

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