MARIGLIANO – La Regione Campania è al centro delle polemiche per un nuovo progetto che desta preoccupazione tra i cittadini. Si tratta di un impianto di compostaggio regionale che solleva dubbi sulla bonifica del territorio e sul possibile impatto ambientale.
In particolare, la scelta di localizzare l’impianto nella zona di Boscofangone ha sollevato una serie di critiche. «Quest’area – spiega Michelangelo Esposito Mocerino, delegato del GRE (Gruppi Ricerca Ecologica) in materia di ecomafie, agromafie e bonifiche dei siti inquinati – è nota per le forti folate di vento ascensionali, il che solleva gravi interrogativi sulle eventuali conseguenze dell’impianto in termini di diffusione di miasmi e odori sgradevoli».
I residenti sono preoccupati per il flusso di mezzi pesanti che transiteranno sulle strade cittadine e provinciali già provate da un territorio martoriato. Ci si interroga inoltre su quali saranno le conseguenze per la concentrazione di polveri sottili, un problema già sollevato negli ultimi mesi.
Il Comune di Marigliano, coinvolto direttamente da questa decisione, viene chiamato in causa. I cittadini chiedono che venga effettuata una bonifica preventiva del territorio e che sia stabilito un cronoprogramma industriale che tenga conto delle esigenze locali.
«Fortunatamente – aggiunge Michelangelo Esposito Mocerino – nel passato, fu inserito nell’articolo dello statuto comunale un meccanismo per indire un referendum cittadino. In questo modo, il popolo potrà esprimersi e scegliere il futuro del proprio territorio».
La situazione ha attirato l’attenzione quindi del Gruppo di Ricerca Ecologica (GRE) che ha immediatamente agito. Il presidente nazionale del GRE, Carlo De Falco, ha inviato una richiesta formale alla Regione tramite Pec, chiedendo chiarimenti sulla procedura e sulla documentazione relativa al progetto.
Il GRE, ha riunito l’intero Dipartimento delle Bonifiche Ambientali, Ecomafie ed Agromafie per discutere le azioni da intraprendere. L’obiettivo principale è tutelare la salute e la salubrità delle persone, ricordando che il mondo è stato creato a misura d’uomo e va protetto.
«La lotta per scongiurare questa scelta ritenuta scellerata è appena iniziata – commenta Carlo De Falco – e si prevede che il Gruppo di Ricerca Ecologica farà emergere tutte le eventuali discrepanze e fornirà ulteriori informazioni sulle decisioni prese riguardo al territorio. La priorità resta la salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente, valori che non possono essere compromessi».
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