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L’omicidio di Giulia Tramontano, il fidanzato l’ha accoltellata e poi voleva bruciare il corpo

SENAGO – Una tragica vicenda di violenza e maltrattamenti ha trovato una conclusione scioccante con la scoperta del corpo di Giulia Tramontano, la giovane donna originaria di Sant’Antimo in provincia di Napoli incinta di sette mesi, in un’area abbandonata a Senago, nel Milanese. L’indagine condotta dai carabinieri ha svelato una storia di inganni, violenza e premeditazione da parte del suo compagno e assassino, Alessandro Impagnatiello.

Giulia Tramontano, oera scomparsa domenica scorsa. La sua famiglia, allarmata dalla mancanza di contatti con lei, si era recata a Senago per cercarla insieme alle autorità. Nel corso delle indagini, gli inquirenti hanno scoperto tracce di sangue sulle scale del condominio e nella casa di Impagnatiello, nonché incongruenze nella sua versione dei fatti e immagini recuperate da telefoni e dispositivi sequestrati.

Giulia Tramontano (foto dal profilo FB)

È emerso che Alessandro Impagnatiello, un barman di 30 anni che lavorava in un albergo di lusso a Milano, aveva una relazione con entrambe le donne, Giulia e un’altra ex collega. Le due donne, ignare di essere legate allo stesso uomo, avevano sviluppato una sorta di solidarietà reciproca, tanto che una di loro aveva offerto riparo all’altra. Tuttavia, secondo quanto rivelato dai pubblici ministeri, Impagnatiello voleva liberarsi di Giulia Tramontano in modo definitivo.

La testimonianza dell’altra donna, una giovane inglese, ha contribuito a ricostruire gli avvenimenti. Le due donne si erano incontrate per la prima volta in un bar il sabato pomeriggio e avevano discusso delle maltrattamenti subiti da entrambe a causa di Impagnatiello. Questo incontro aveva creato una forma di solidarietà tra loro. Tuttavia, Giulia Tramontano sarebbe stata uccisa dal suo compagno con un coltello da cucina tra le 19 e le 20:30 di sabato sera.

Nonostante l’orrore del crimine, Impagnatiello si è presentato alla casa di un’altra donna con cui aveva avuto una relazione, cercando di entrare. Fortunatamente, la donna ha rifiutato di aprire la porta, evitando così ulteriori tragedie. Le indagini hanno rivelato che Giulia e questa donna sospettavano da settimane dell’esistenza di una doppia vita di Impagnatiello. I pm sostengono che entrambe abbiano subito maltrattamenti psicologici da parte dell’uomo.

La scoperta del corpo di Giulia è avvenuta grazie alle rivelazioni di Impagnatiello durante l’interrogatorio. L’aveva nascosto in un’intercapedine dietro ai box, cercando di nasconderlo con del cellophane. Gli investigatori hanno inoltre trovato tracce di sangue sulle scale del condominio e nella sua auto, insieme a incongruenze nella sua versione dei fatti.

Redazione Centrale

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