POMIGLIANO D’ARCO, Napoli – Era il 1994, in un ufficio di via Mancini a Pomigliano d’Arco, un comunicatore “visionario”, uno che nella comunicazione e nel marketing era già avanti di almeno 20 anni, Piero Iaccarino, con la sua “Dicadimmi” ideava la prima campagna di sensibilizzazione contro l’uso indiscriminato dei fuochi d’artificio l’ultimo giorno dell’anno, “Papà quest’anno non sparare”. Da allora, con le proprie forze e con il patrocinio del comune di Pomigliano, inizialmente, poi di Unicef e dell’Anci e la collaborazione anche di altri Comuni della provincia di Napoli, si diede il via per 15 edizioni alla prima vera e propria campagna contro i fuochi d’artificio di Capodanno. Quella di Iaccarino fu la prima, poi ne seguirono altre, ma mai così efficaci.
Una campagna efficace, magari anche cruda con le sue immagini che ritraevano gli effetti devastanti dell’uso dei fuochi d’artificio il 31 dicembre di ogni anno, ha contribuito a far sorgere una sensibilità sempre crescente nelle famiglie. E sicuramente ogni anno si “spara” sempre di meno anche grazie alla lungimiranza di Iaccarino, che oggi non è più tra noi. Oggi vogliamo ricordare questa campagna di sensibilizzazione e l’opera lungimirante del “comunicatore” Piero Iaccarino riproponendo con quei manifesti il messaggio “Papà quest’anno non sparare”, ricordando gli effetti drammatici di ciò che comporta l’uso indiscrimianto il 31 di fuochi pirotcenici illegali.
Alcuni manifesti della campagna “Papà quest’anno non sparare”
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