Scoperta macabra a Pomigliano: nascondeva un cadavere nel bagagliaio il ladro fermato dai vigili

arrestato pomigliano
Nella foto l'arrestato condotto in auto dalla Polizia Locale di Pomigliano dopo il tentativo di furto

POMIGLIANO D’ARCO – Quella che sembrava una routine operativa per la Polizia Locale di Pomigliano si è trasformata in una scoperta agghiacciante. L’uomo arrestato ieri dagli agenti della Polizia Municipale di  per il tentato furto in via Passariello nascondeva il cadavere di un uomo nel bagagliaio dell’auto abbandonata poco distante. Ecco la ricostruzione di quanto accaduto ieri. Nella tarda mattinata di ieri, gli agenti sono intervenuti in via Passariello, all’incrocio con via Gandhi, dopo essere stati allertati da alcuni residenti per un tentativo di furto in una vicina abitazione. L’autore del crimine, un uomo la cui nazionalità non è italiana, è stato immediatamente fermato e tratto in arresto dagli agenti.

Durante la perquisizione, l’uomo è stato trovato in possesso di una somma di denaro pari a 561 euro, la cui provenienza è risultata subito sospetta. Il denaro è stato quindi sequestrato, mentre l’arresto è stato prontamente comunicato al Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Napoli.

Ma la vicenda ha preso una piega ancora più oscura poche ore dopo. Gli investigatori hanno scoperto che l’arrestato aveva abbandonato un veicolo sospetto sul cavalcavia dell’autostrada Napoli, nei pressi del casello autostradale. All’interno del bagagliaio dell’auto, la Polizia ha fatto una scoperta sconcertante: il cadavere di una persona, la cui identità è ancora ignota.

L’arrestato è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza mentre abbandonava il veicolo sul cavalcavia, confermando il suo legame con il macabro ritrovamento. Sul posto sono immediatamente intervenuti la Squadra Mobile di Napoli e il Reparto di Polizia Scientifica, che hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dei fatti e cercare di identificare la vittima.

L’operazione della Polizia Locale è stata coordinata direttamente sul campo dal comandante, il Tenente Colonnello Emiliano Nacar, coadiuvato dal Sottotenente Andrea D’Ambrosio. La complessità del caso ha richiesto l’intervento di più unità operative, dato che l’indagine si è rivelata intricata e l’uomo fermato era anche colpito da un mandato di arresto europeo.

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