POZZUOLI, Napoli – Tanta paura, non solo per il terremoto e quella scossa delle 20.10, di magnitudo 4.4, la più forte negli ultimi 40 anni in questo martoriato territorio vulcanico. Ma anche per ciò che questo ennesimo sciame sisimico può indicare: la risalita del magma ed una eruzione della Solfatara. Però gli esperti dicono che non c’è al momento evidenza di alcuna risalita pericolosa del magma. Intanto però sia a Roma che a Napoli, le istituzioni si sono allarmate e non poco. Tanto che lo stesso governatore della Campania, Vincenzo De Luca ieri nella tarda serata è andato tra la gente a Pozzuoli per cercare di rassicurare tutti. È stata quindi una notte trascorsa in strada per moltissimi cittadini di Pozzuoli, che fortunatamente non hanno percepito alcuna scossa di terremoto. In tanti hanno trovato riparo nelle proprie auto parcheggiate lontano dagli edifici o nelle due piccole tendopoli allestite rapidamente dalla Protezione Civile, una nella zona del porto e l’altra sul lungomare Pertini. Tuttavia, il sonno è stato scarso per tutti: c’è chi ha passato il tempo giocando a carte e chi è rimasto sveglio tutta la notte con la radio accesa, in attesa di notizie. All’alba, a causa di un abbassamento della temperatura, molti hanno deciso di sfidare la paura e rientrare a casa. Non sono mancati momenti di tensione durante la notte: alcuni cittadini hanno lamentato l’assenza di bagni chimici, che sono arrivati a Pozzuoli solo questa mattina. Sullo siame sismiclo una nota dell’INGV spiega cosa sta accadendo nei Campi Flegrei. «Dalle ore locali 19:51 del 20 maggio 2024 (UTC 17:51) è in corso uno sciame sismico nell’area dei Campi Flegrei che, fino alle ore 00:31 del 21 maggio 2024 locali, ha fatto registrare in via preliminare circa 150 terremoti con Magnitudo durata (Md) ≥ 0.0 (95 localizzati) e una Magnitudo massima (Md) di 4.4(±0.3)», recita il comunicato. «L’evento di magnitudo 4.4 è stato il più energetico tra quelli registrati dall’inizio dell’attuale crisi bradisismica iniziata nel 2005. L’epicentro è collocato all’interno della Solfatara ad una profondità di 2.6 km. Non si registra allo stato attuale un aumento della velocità di sollevamento che attualmente è di 2 cm/mese. Sempre allo stato attuale, non si registrano variazioni di andamento nelle deformazioni orizzontali o deformazioni locali del suolo diverse rispetto all’andamento precedente». L’Ingv ricorda che «durante la crisi bradisismica del 1982-84 il sollevamento del suolo raggiunse i 9 cm al mese, e si superarono anche 1300 eventi sismici al mese. Attualmente, invece, nell’ultimo mese sono stati registrati circa 450 eventi con Md≥0.0». E prosegue, «I parametri geochimici misurati con le stazioni in continuo (Temperatura e flussi di anidride carbonica) non mostrano variazioni significative rispetto agli andamenti degli ultimi mesi, se non il ben noto incremento di temperatura e pressione che caratterizza il sistema idrotermale. La sismicità non è un fenomeno prevedibile, pertanto non può essere escluso che si possano verificare altri eventi sismici, anche di energia analoga con quanto già registrato durante lo sciame in corso. L’Osservatorio Vesuviano dell’INGV continua le attività di monitoraggio ordinarie e straordinarie al fine di individuare anche le più piccole variazioni nei parametri di monitoraggio utili per definire al meglio l’attuale fenomeno in corso. Le strutture dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) dedicate al monitoraggio dell’area della caldera dei Campi Flegrei sono sempre operative h24 e nella giornata del 21 maggio saranno effettuate misure e campionamenti in alcuni siti della caldera.L’INGV, con la sua Sezione di Napoli Osservatorio Vesuviano, è costantemente in collegamento con la Protezione Civile nazionale, regionale e con i Comuni interessati, oltre che con tutte le Autorità competenti alla tutela del territorio».
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