POMIGLIANO D’ARCO – Chissà se qualcuno tra i tredici consiglieri comunali che con le loro dimissioni hanno sancito la fine dell’amministrazione guidata dal professore universitario Gianluca Del Mastro a distanza di 40 giorni da un atto definito da qualcuno “massonico”, si sia ora pentito di un gesto che non solo ha interrotto quasi a metà il percorso naturale della consiliatura, ma che di fatto in questo modo, ha portato la città ad immediate elezioni, a neanche tre mesi dallo scioglimento, ed ora con il tempo risicato per costruire la futura guida cittadina il rischio del grosso pasticcio è davvero dietro l’angolo. Anche perché in città, è un dato di fatto, sono pochissimi, si contano quasi sulle dita di una mano, coloro che si sono dedicati al fatidico programma elettorale. Cioè ad un disegno concreto delle cose da fare da subito e non ai posti da andare a riempire nelle partecipate, nelle varie fondazioni, cosa che appassiona tanto la politica cittadina, da destra a sinistra passando dal centro. E molte liste civiche quelle soprattutto che già sedevano in Consiglio Comunale, sono soltanto un modo maldestro ma efficace di mascherare interessi di parte. Ma veniamo ai giochi sotterranei che si stanno facendo per scegliere i vari candidati a sindaco. Partiamo dal nome più pronunciato in queste settimane, addirittura lanciato da politici di lungo corso, ex parlamentari, che di Pomigliano si ricordano solo quando ci sono le elezioni, che è quello di Raffaele Russo. E viene il sospetto che qualcuno più di volerlo lanciare abbia cercato di bruciarlo sul nascere. L’ex sindaco degli anni Ottanta e del decennio dal 2010 al 2020 che pubblicamente più volte ha ripetuto di non avere intenzione di candidarsi e che cercherà fino all’ultimo di proporre un candidato valido, in realtà sta solo applicando una strategia ormai navigata, per arrivare poi alla sua candidatura. Con lui però non c’è la coalizione che lo ha eletto sindaco nei due ultimi suoi mandati, ma qualche lista civica con in testa quella dell’associazione 1799, probabilmente anche “Pomigliano Democratica” ispirata negli anni ’90 da Nicola Manna, ed i fedelissimi di Eduardo Riccio, quest’ultimo vicesindaco di Del Mastro che viene da tutti additato come la mente che ha progettato la caduta dell’amministrazione comunale e che facendo malissimo i conti, immaginava così di essere lui il candidato a sindaco. Il problema di Raffaele Russo è che aver fatto un accordo con Riccio che non gode più per le note vicende di un grande consenso, e che non è più (dato il suo tradimento al partito) il segretario cittadino del Pd che è stato commissariato, non riesce intorno a sé a raccogliere liste significative e ad inserirne nella sua coalizione un numero adeguato alla sfida. In molti, rappresentanti politici, gli hanno immediatamente espresso la pregiudiziale Riccio. Poi ci sono i rapporti davvero al lumicino tra lo stesso Russo ed i suoi ex consiglieri di maggioranza ed assessori, come Domenico Leone, Elvira Romano, Pasquale Sanseverino. Insomma, l’unica chance che avrebbe avuto Russo davvero sostanziosa sarebbe stata quella di aggregarsi insieme ai suoi fedelissimi con il centro-sinistra. Ma qui la pregiudiziale pare sia proprio nei suoi confronti soprattutto dal M5S e Rinascita. Veniamo quindi al centro-sinistra. La novità è stato l’incontro a 20 giorni dalla scadenza della presentazione delle liste della maggior parte dei partiti e movimenti che la compongono. Riunione a cui hanno preso parte Pd, Europa Verde, M5S, Sinistra Italiana, Idea Pomigliano, Area Riformista e Per. Nella nota hanno fatto sapere di aver iniziato un percorso, ma forse nessuno gli ha ricordato che il 13 aprile i giochi saranno conclusi e che il tempo che hanno per decidere un candidato a sindaco e la relativa coalizione non è poco, è quasi terminato. A questi potrebbe unirsi anche Rinascita, il movimento che sta cercando di parlare alla città più che di trovare delle alleanze, anche perché c’è chi sostiene che sta cercando di tirare la volata ad un altro ex sindaco, Michele Caiazzo. Ma anche Caiazzo come Russo dice ai quattro venti di non essere disponibile, ma solo di volersi dedicare ad un percorso di cittadinanza attiva. Chi lo conosce bene sa che non ha affatto abbandonato il recondito desiderio di ritornare sindaco, anche perché gli è riconosciuto di essere stato il fautore nel suo primo mandato di aver dato una svolta decisiva al volto di questa città. Per quanto riguarda il centro sinistra sono diversi i nomi che circolano come candidato a sindaco e tra questi dovrebbe esserci quello di una figura illustre di sesso femminile. Nel centro-destra invece per ora vige il caos. Perché un giorno sono divisi, un altro sembrano invece aver trovato la quadra. Le figure ispiratrici della coalizione sono Domenico Leone che è tra i papabili per il posto di candidato a sindaco, almeno di cinque-sei liste civiche unitamente al simbolo del partito di governo Fratelli d’Italia. Il nodo è Maurizio Caiazzo che fatto un passo indietro nelle velleità da sindaco potrebbe propendere per l’illustre parente ex parlamentare Nunzio Testa. Se ciò non avvenisse l’ipotesi di tutto il centro destra e liste civiche potrebbe essere di un nome del tutto nuovo oppure di confluire su Leone che avrebbe acquisito la propria investitura sul campo dopo l’azione di dura opposizione fatta all’amministrazione uscente. Se l’accordo dovesse andare in porto con lui ci sarebbero volti noti delle passate amministrazioni, da Raffaele Sibilio (questo in verità è stato in maggioranza nella precedente) a Pasquale Sanseverino, Elvira Romano (che ha perso alle ultime elezioni con Del Mastro), Franca Trotta, Giovanni Sgammato e tanti altri. Due sono invece gli interrogativi. Da ieri si è affacciata sulla scena una nuova lista civica, Oblò per Pomigliano, che è quella dell’attuale sindaco di Casalnuovo Massimo Pelliccia e nella quale dovrebbe essere candidato l’ex assessore di Del Mastro, Salvatore Esposito, che però sarebbe tra coloro che hanno partecipato alla “congiura” per far cadere l’amministrazione comunale. E con chi vada questa lista non è ancora ben chiaro. Vista la storia di Pelliccia dovrebbe essere il centro-destra, ma pare più probabile che finisca nella squadra Russo. Infine, dovrebbe esserci un centro ago della bilancia che però a Pomigliano non è mai esistito e sembra non esistere. Ovvero le tre liste che hanno sostenuto tre anni fa la candidatura di Vincenzo Romano, che però non avrebbe ancora abbandonato l’idea di ricandidarsi ma che avrebbe cercato in queste settimane in qualche modo di rilanciare il suo nome. Ed invece non trovando per ora alcuna sponda potrebbe accasarsi con una delle tre coalizioni in campo, pare più probabile con quella di Raffaele Russo, anche se anche lui avrebbe espresso la pregiudiziale sul nome di Eduardo Riccio. Da tutto ciò si evince che il caos regna sovrano per il momento e che alla fine il rischio è che la vittoria di qualcuno segni la sconfitta di tutta la città. Ma forse c’è ancora il tempo per porvi riparo. Chissà.
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