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Sanità in Valle Caudina: di male in peggio

ROCCABASCERANA, Avellino – Dopo l’incontro  a Tuoro di Roccabascerana dello scorso 9 aprile  con il presidente della Commissione Sanità Regionale  on.le Enzo Alaia ed il dr. Giuseppe De Mita, responsabile del Nucleo di Valutazione Campania, alla presenza del rappresentante dei Sindaci della città caudina Enzo Pacca, Sindaco di Pannarano ed il nostro Sindaco Roberto Del Grosso, credevo che quantomeno, aver posto all’attenzione dei rappresentanti regionali il problema della Sanità in Valle Caudina e la mancata realizzazione di ospedali e case di comunità, potessero destare l’attenzione delle autorità preposte ai vari livelli. Nulla di tutto ciò, la Valle Caudina, o almeno una gran parte di essa, era e resta periferia abbandonata dai capoluoghi di provincia. Eppure ci fu consigliato di cercare una sorta di accorpamento di alcuni comuni della Valle con la ASL di Benevento, geograficamente più vicina, al fine di ricevere i minimi servizi di assistenza sanitaria. Dobbiamo prendere atto che, non solo non si è mossa foglia, ma sono venuto a conoscenza di una delibera del direttore generale della ASL di Benevento la n. 130 dell’8.4.2021, con all’oggetto programmazione e controllo di gestione, con la quale si fissano i criteri del volume delle prestazioni ambulatoriali e simili riservando l’80% delle prestazioni stesse  ai cittadini residenti nel territorio della ASL. In parole povere, ancora una volta, i cittadini della Valle Caudina  residenti nella provincia di Avellino saranno penalizzati perché quando va bene, avranno accesso alle prestazioni solo nella misura del 20% rispetto al tetto previsto. L’articolo 32 della Costituzione sancisce il diritto alla salute per tutti i cittadini come  diritto dell’individuo e interesse della collettività. Non vorremmo più assistere, come purtroppo sta accadendo in questi giorni, a migrazioni di interi nucleo familiari da comuni della Valle insistenti nella provincia di Avellino in quelli della provincia di Benevento, al fine di poter assicurare servizi sanitari essenziali ai propri figli, soprattutto in materia di terapie riabilitative e della prima infanzia ed adolescenza.

Alessandro Covino

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