ROCCABASCERANA – Recentemente, un articolo di Diodato Pirone ha sollevato interrogativi sulle potenzialità della Valle Caudina, tracciando parallelismi con il Trentino. Come un pensionato che ha vissuto nel Trentino Alto Adige, e come residente della Valle Caudina, sento l’urgenza di condividere alcune osservazioni sul nostro territorio.
Le Infrastrutture in Crisi
L’antica ferrovia Benevento-Napoli attraverso la Valle Caudina è immobile da anni. Le promesse date dall’amministratore EAV Di Gregorio non sono state mantenute, e i lavori sulle infrastrutture sono in una pausa indefinita. Le proposte grandiose come un tunnel tra Cervinara e Baiano sembrano irrealizzabili se consideriamo che le strade locali sono piene di buche e vegetazione incontrollata.
I trasporti su gomma sono inefficienti e limitati. L’arteria ASI, che doveva portare sviluppo, è un altro monumento all’incompetenza gestionale. Gli operai sono costretti a lunghi tragitti per raggiungere il lavoro, poiché in Valle le opportunità sono scarse.
Servizi Pubblici Carenti
La rete idrica è obsoleta. Nonostante le evidenti esigenze di riparazione, la burocrazia sembra impedire interventi tempestivi. L’assistenza sanitaria è un altro punto critico. La Valle è stata trascurata nella costruzione di strutture mediche. Contrariamente al Trentino, dove l’assistenza medica è di alto livello e spesso gratuita, qui i cittadini sono costretti a fare i conti con servizi inefficienti e l’indifferenza burocratica.
Cultura e Comunità
Pirone suggerisce di costruire un senso di comunità attraverso iniziative culturali e sportive. Tuttavia, senza il sostegno economico e l’impegno delle autorità locali, queste associazioni sono spesso lasciate a loro stesse. L’assenza degli amministratori locali e dei rappresentanti scolastici durante gli eventi culturali sottolinea l’indifferenza prevalente verso la cultura e l’educazione.
Conclusione
Mentre la Valle Caudina potrebbe ambire a diventare il “Quota 14″ del Trentino, la realtà attuale ci mostra un panorama desolante. Senza cambiamenti significativi nei servizi essenziali e nelle opportunità lavorative, la Valle potrebbe diventare l'”Area 51” della Campania. E non dobbiamo dimenticare che siamo a pochi chilometri dai centri principali della nostra nazione.
La speranza di rinascita esiste, ma richiede azione, visione e impegno da parte di tutti, dal cittadino comune all’amministratore più alto. La Valle Caudina merita di più.
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