Lo strazio del Napoli in campionato si è concluso: 0-0 con il Lecce e 10° posto salutato dai fischi del “Maradona”

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Kvara (foto Vincenzo Di Monda)

NAPOLI – “C’era un titolo da onorare ma avete giocato senza lottare, dal trionfo al tonfo. Vi siamo grati ma a stento sarete ricordati”. Così la Curva B saluta i giocatori del suo Napoli che pareggiano in casa conto il Lecce.
Fischi ad inizio partita, fischi alla fine del primo tempo ed ancora fischi al termine del match che ha cristallizzato una crisi a cui solo la fine di questo campionato, si spera, potrà mettere un punto.
Pochissime emozioni nei primi 45 minuti di gara in cui la squadra di casa non ha saputo creare occasioni pericolose mostrando un gioco lento e con diversi errori di impostazione.
Ripresa la partita gli azzurri provano a penetrare la porta avversaria ed il Lecce va in difficoltà in diverse occasioni. Al 49° Ngonge riceve sul limite della difesa e calcia forte sotto la traversa ma Falcone intuisce tutto ed evita il goal.
Poi il portiere del Lecce sventa un tiro pericoloso di Kvaratskhelia e al 53° Cajuste calcia perfettamente ma prende il palo destro facendo tremare il Maradona.
Al 65°, dopo un tiro straordinario di Ngonge che sbatte sotto traversa, esce Cajuste ed entra Osimehn tra gli applausi dei tifosi che ripongono in lui la speranza di chiudere il campionato conquistando i tre punti.
Intanto nel corso della partita un occhio veniva dato sempre ad Atalanta Torino. Scamacca al 25° segna e porta in vantaggio l’Atalanta, un vento di gelo si cala sul Maradona quando poco prima della fine del primo tempo il Torino subisce il secondo goal firmato da Lookman. Con la terza rete di Pasalic al Torino diventa tutto chiaro: dipendeva solo dal Napoli, l’Atalanta fino alla fine ha onorato il campionato.
Se il Napoli avesse vinto contro il Lecce, se il Torino non avesse perso contro l’Atalanta e se la Fiorentina dovesse vincere contro l’Olympiakos il Napoli avrebbe partecipato alla Conference League. Ma tutti questi “se” hanno solo contribuito ad annebbiare ulteriormente la mente degli azzurri che non sono riusciti neanche a fare la loro parte pareggiando contro i giallorossi. Tra i fischi di chi ci ha creduto fino alla fine.

Il Napoli di Calzona saluta una stagione disastrosa. Ora la domanda che circola tra i tifosi è una: Antonio Conte sarà il prossimo allenatore del Napoli?
A breve, con la conferenza stampa post partita, potremmo avere maggiori informazioni a riguardo. Per il momento l’incubo è finito.

 

LE PAROLE DI CALZONA

“La squadra si è allenata sempre benissimo, perché devo dimettermi se questa stagione è nata come è nata e fino a un paio di settimane fa c’era ancora la possibilità di andare in Europe League?”. Così Francesco Calzona in conferenza stampa al termine della partita con il Lecce che pareggia al Maradona. L’ormai ex allenatore del Napoli ammette di non essere riuscito a creare attenzione tra i giocatori e che sono stati presi troppi goal.
“Se mi fossi dimesso avrei messo in difficoltà la società che mi ha scelto – continua Calzona che risponde sulle proteste delle curve – I tifosi hanno fatto una protesta pacifica. Nella mia gestione, finché c’è stata speranza di arrivare nelle coppe, ci hanno sostenuto con lo stadio sempre pieno. Non si può dire nulla ai tifosi, la contestazione del Napoli è doverosa e secondo me è stata molto civile”.
Poi riferendosi ai giornalisti: “Volevo ringraziarvi tutti, siete stati gentili. Ho visto professionalità da parte vostra. Da domani forza Slovacchia”.

Gaetano Fioretti

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