NAPOLI – Recuperare la storia del quartiere e portarla fra le strade vissute quotidianamente dai cittadini. Questo l’obiettivo che 20 giovani professionisti dell’associazione Storie di Napoli hanno perseguito donando al Vomero 20 targhe turistiche ricche di informazioni, aneddoti e curiosità, frutto di ricerche storiche sul quartiere. Il contenuto, proposto sia in italiano che in inglese, si amplia grazie all’accesso ad audioguide tramite QR Code.
«Storie di Napoli è l’innovazione nel mondo della cultura, è l’entusiasmo di 25 giovani professionisti che vogliono dimostrare che è possibile vivere di cultura nel Sud. Siamo infatti la più grande realtà di divulgazione culturale regionale in Italia, con 10 milioni di lettori e 260.000 iscritti ai nostri canali social», ha dichiarato Federico Quagliuolo, Presidente e fondatore di Storie di Napoli, durante la presentazione avvenuta stamane nel Refettorio della Certosa di San Martino.
«L’idea di investire nel progetto targhe storiche – ha concluso Quagliuolo – che presto espanderemo anche ad altre città della Campania, è il nostro modo di lasciare un’eredità tangibile, un modo di disseminare storie, esperienze, insegnamenti di eventi passati per riuscire a stuzzicare la fantasia, migliorare la vita anche solo di un cittadino del futuro che ci leggerà».
Tra le storie più interessanti c’è quella legata a via Belvedere, luogo del primo insediamento sulla collina che un tempo era divisa in quattro villaggi, oppure dell’antico chiosco dei fiori in stile liberty a piazza Vanvitelli, risalente almeno al 1907, fino a quella di un palazzo in via Mattia Preti Via Mattia preti che all’inizio del XX secolo ospitava la villa del celebre ingegnere-architetto Adolfo Avena, uno dei massimi esponenti del Liberty napoletano e restauratore di monumenti.
Altri luoghi in cui è possibile leggere queste storie sono: San Martino, Sant’Elmo, Floridiana, Teatro Diana, Via Bonito, Via Gino Doria, Liceo Galilei, Liceo Pansini, Borgo di Antignano, Chiesa dei Fiorentini, Chiesa di San Gennaro ad Antignano, Via Cifariello, Chiesa della Piccola Pompei.
«Dai musei, al teatro Diana, alle chiese, alle scuole, ai palazzi, ai nomi delle strade, c’è tanta storia da riscoprire. Pensiamo che per valorizzare un luogo si debba partire dalla consapevolezza e speriamo che con questo piccolo gesto si possano rendere consapevoli prima di tutto i cittadini del Vomero e di Napoli di quanto siano preziose e ricche di memorie le loro strade», ha spiegato Laura d’Avossa, coordinatrice progetto targhe Storie di Napoli.
Il progetto, patrocinato dal Comune di Napoli, è stato finanziato da Sole 365 e Rotaract Club Napoli Ovest, oltre che con una campagna di crowdfunding. «Crediamo fortemente nella cultura del benessere e siamo convinti che per costruirne una solida sia necessario un lavoro sinergico tra i diversi attori e le diverse realtà locali. Il progetto “Il Vomero parla” si presenta fresco, innovativo e di alto spessore socio-culturale, ed è un valore aggiunto che sia portato avanti dalla creatività e dalla passione di giovani napoletani a cui rivolgiamo il nostro sentito grazie», così Michele Apuzzo, Amministratore Delegato Sole365.
«Sposiamo appieno il progetto, promuovere e migliorare il nostro territorio sono i principi cardine del club che non ha esitato un secondo a sostenere e a aiutare un’associazione così valida e intraprendente», ha commentato Roberto Porzio, presidente Rotaract Club Napoli Ovest.
Erano presenti altresì Clementina Cozzolino, presidente Municipalità 5 del Comune di Napoli e Marta Ragozzino, direttrice regionale Musei Campania.
L’iniziativa segue il successo ottenuto con le 25 targhe nel Borgo Orefici installate nel 2020 che ha ricevuto il plauso del Presidente della Camera Roberto Fico ed è stata esposta dall’Agenzia Nazionale per i Giovani come eccellenza nazionale in un’audizione alla Camera dei Deputati.
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