NAPOLI – Resilienza è il termine giusto per descrivere l’indole dei napoletani. Questa volta è anche la risposta all’ultimo Dpcm a riguardo dei ristoranti da parte de ‘A figlia d”o Marenaro: “resistiamo per i nostri 60 dipendenti e le loro famiglie”. E’ stato questo, infatti, il primo pensiero della imprenditrice napoletana Assunta Pacifico, titolare dello storico brand che lo scorso marzo chiuse le porte del ristorante dapprima del decreto lanciato da Conte. Lo storico ristorante di via Foria annuncia l’apertura a pranzo per tutti i giorni della settimana e festivi. Per cena, invece, servizio d’asporto attivo fino alle ore 22:30, mentre per chi non potesse raggiungere il locale, c’è la consegna a domicilio con Glovo (menù digitale: bit.ly/afigliadomarenaro). In base alle ultime ordinanze, si cambia anche l’assetto in sala e si rispetta la norma che prevede i tavoli occupati da un massimo di quattro persone. Dall’astice blu alla zuppa di cozze, passando per la pizza – anche di mare – si potrà continuare a godere dell’arte culinaria de ‘A figlia d’’o Marenaro e degli abbinamenti consigliati. “La sicurezza prima di tutto, siamo stati tra i primi a dirlo. Abbiamo investito, come altri, per adottare le norme di sicurezza da loro studiate – afferma la Pacifico -, appositamente per farci essere un luogo sicuro. E lo siamo: qui, è certo che si rispettano le distanze, l’igiene si rispettava già da prima e la cucina è sempre fornita di ottima materia prima. Ora, se vogliamo davvero rialzare la testa, dobbiamo iniziare a garantire la tenuta psicologica delle persone. Rassicurarle, far capire che andare al ristorante è più sicuro di altri luoghi”. ‘A figlia d”o Marenaro non è solo un ristorante, ma è uno dei luoghi di cultura enogastronomica che divulga nel mondo la tradizione partenopea. “Il nostro ristorante è famoso per la convivialità, per divulgare attraverso i piatti ma anche la mia voce – racconta l’imprenditrice partenopea – la storia di Napoli e del Sud, avendo come punto di forza la trasmissione dell’identità partenopea”. Soprannominata la “regina dei crostacei”, dopo aver collezionato diversi riconoscimenti, la Pacifico sottolinea: “Voglio ricordare che siamo il motore trainante di pescatori, agricoltori, casari, produttori di vino, oltre che di ben 60 famiglie. La catena è più lunga di quella che si può immaginare: abbiamo tutti bisogno di speranza, di fiducia, di sostegno, e di poter guardare negli occhi altre persone. E, guardandole, di credere che davvero ne usciremo vincitori. Tutti.”
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